giovedì 22 dicembre 2011

E’ solo questione di punti di vista

Si fa presto a dire civetteria: il piacere dell’oro e dei suoi derivati non può che essere contagioso e radica il suo perché, profondamente, nel nostro tessuto storico.

C’erano tempi in cui il nobile metallo veniva apprezzato per la sua affinità con lo splendore del sole, inesauribile fonte di vita.
A questo scopo, tutto quello che era ritenuto importante o doveva essere consegnato alla storia veniva rigorosamente realizzato di materia aurea.

Il metallo era ritenuto capace di mettere l’essere umano direttamente in stretta connessione con il divino.

Con queste premesse, fu naturale cominciare a realizzare in oro pregiatissimo quanto di più bello si poteva immaginare.

A quel punto il gioco fu fatto… e nacquero i gioielli.

Come si può, quindi, parlare di superficialità nel constatare la naturale predisposizione delle donne verso tanto valore?

E’ la ricerca del sublime che le affascina e le rende, in questo modo, sensibili al divino…


Tiziana Galli







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