venerdì 3 febbraio 2012

Sussurri a lume di candela

Ha il sapore degli affreschi cinquecenteschi l’allure che il 28 Gennaio Raffaella Curiel ha presentato per Altaroma.
Una kermesse fatta di piccole e armoniche pennellate, per una femminilità che non grida, ma affascina per la raffinatezza del suo stile.

Nulla è lasciato al caso e dietro ogni abito c’è un ricerca infinita e appassionata del dettaglio.
Madame Curiel, non ha permesso all’aggressività delle luci di S. Spirito in Sassia, di “mangiare”la sua collezione  decidendo di farla sfilare nell’intimità di Palazzo Sacchetti, residenza di un’amica. Solo pochi i fortunati che hanno potuto vederla di persona.

Cinquantotto “curielini” nati dall’entusiasmo provato dopo aver partecipato al compleanno dell’amico Paolo Portoghesi nella Biblioteca Vaticana.

La delicatezza degli affreschi cinquecenteschi, dipinti sotto la guida dei Maestri Giovanni Guerra e Cesare Nebbia, ha saputo galvanizzare la fantasia della stilista:

“Quei cromatismi così armoniosi evocano luci di gioia interiore” ricorda donna Raffaella continuando ad emozionarsi.

“Ho voluto cominciare dalla purezza di quei colori.”

Gli abiti presentati hanno un sapore internazionale, “perché possono essere indossati, con la stessa disinvoltura, da una donna di Roma, di Londra o di New York.”

Le giacche dei tailleurs hanno tagli ben definiti e vengono ingentilite dalla morbidezza delle gonne.

I colli, montati e irregolari, enfatizzano l’allure statuaria di chi li indossa, mentre pieghe e nervature  ne disegnano la silhouette.

I dettagli? Bottoni anni quaranta o nastri del settecento “che costano quanto una pelliccia”, sottolinea la stilista.

Dove li trova? Nelle aste o nei mercatini dell’antiquariato.

La ciliegina”? Quindici abiti della collezione costituiscono una re-interpretazione del baule della mamma della Curiel.
“Abiti fatti di niente” dice la stilista “perché il loro valore non è nello sfarzo, ma nell’alta sartorialità che li costruisce.”
La sartorialità italiana che donna Raffaella ben custodisce.


Tiziana Galli

Le foto  della Collezione Curiel sono di Serena Aliberti


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